Il terzo sabato di ottobre si tiene la Giornata internazionale della riparazione, ma aggiustare gli oggetti, invece di sostituirli, è diventato più difficile negli ultimi decenni. Un problema legato alla produzione di massa e alla maggiore integrazione, come spiega Angelo Consoli, docente e ricercatore presso il Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI. L’integrazione di più funzioni in una sola scheda rende praticamente impossibile la riparazione, mentre qualche decennio fa tutto era più modulare e era possibile cambiare la componente difettosa.
Un altro tema importante è quello dell’obsolescenza, che consoli divide in tre categorie. Quella tecnica, che interviene quando un apparecchio è danneggiato o superato dall’avanzamento scientifico e tecnologico. Quella psicologica, che è legata al marketing e alla pubblicità, che ci spingono ad acquistare un prodotto nuovo.
Quella più problematica è quella programmata, quando il prodotto dopo un certo ciclo di vita non sia più utilizzabile. Per evitare questo tipo di operazioni si potrebbe ricorrere a un premio per i produttori che riescono a garantire una vita più lunga degli articoli che mettono sul mercato, conclude Consoli.