È ancora ricoverato in gravi condizioni il ciclista 34enne investito ieri, domenica, sulla strada della Piodella dall'auto di un 86enne. L'incidente ha riportato al centro dell'attenzione la questione della sicurezza di chi pedala sulle nostre strade. Il numero di infortuni è stabile, fra i 3'300 e i 3'500 di media o grave entità ogni anno in Svizzera, secondo il delegato per la prevenzione Pascal Agostinetti, mentre per il Ticino non ci sono dati precisi.
Le piste ciclabili - idealmente completamente separate dal campo stradale - sono però migliorabili: dove una netta divisione non è possibile "bisognerebbe prendere altre misure come le zone a velocità limitata per gli altri utenti", spiega Agostinetti.
In questo senso a Lugano si attendono i 30 km/h sul lungolago, ma la città figura al momento agli ultimi ranghi nazionali per quanto riguarda la mobilità ciclistica e un po' tutto il Ticino è in ritardo rispetto al resto del paese. "Ci sono strade cantonali", ricorda Marco Vitali di Pro Velo, "dove i ciclisti sono molto esposti, come la Melide-Paradiso per la quale chiediamo il limite di 50 km/h.
La Piodella, rispetto ad altre, era giudicata piuttosto sicura, "con due corsie piuttosto ben definite".
Attenzione alle bici
Il Quotidiano 22.06.2020, 21:30