Ticino e Grigioni

Dissequestrati i beni elvetici dei Ligresti

L’importo di quanto sarà restituito alla famiglia è valutato in circa 36 milioni di franchi

  • 15.10.2013, 14:03
  • 05.06.2023, 20:37
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La casa di Paolo Ligresti nei pressi di Lugano

  • CER / Ti-Press / Ti-Press

Il procuratore generale John Noseda ha ritenuto opportuno revocare lunedì tutti i sequestri penali decisi nel settembre scorso e riconducibili al patrimonio della famiglia Ligresti (o a società strettamente legate ai vari membri di quest’ultima), nell’ambito dell’inchiesta Fondiaria-Sai - denominata Fonsai - in atto da mesi in Italia. Noseda ha comunicato tale decisione a tutte le parti coinvolte.

L’importo complessivo di quanto sarà restituito alla famiglia è valutato in una trentina di milioni di euro (valutabili in circa 36 milioni di franchi svizzeri), che erano precedentemente depositati su conti bancari presso svariati istituti di credito luganesi, intestati a Salvatore Ligresti, alle figlie Giulia e Jonella, nonché al figlio Paolo Ligresti, diventato cittadino elvetico dalla primavera scorsa e residente nel Luganese.

Già il 26 settembre scorso il Tribunale del Riesame di Torino aveva annullato il sequestro preventivo dei beni di Fonsai e della famiglia capitanata da Salvatore Ligresti per oltre 250 milioni di euro (oltre 305 milioni di franchi). La motivazione espressa dai giudici era legata al fatto che la diffusione di false comunicazioni al mercato borsistico aveva senza alcun dubbio influito sul prezzo delle singole azioni, senza però costituire un ulteriore incremento del patrimonio aziendale.

Cosicché, ha sancito il tribunale del capoluogo piemontese, “un’eventuale plusvalenza o minusvalenza derivante dal movimento azionario non può essere confiscata come profitto del reato”.

Reuters / lastampa.it / EnCa

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