La prostituzione è davvero – come si suol dire – il mestiere più antico del mondo? Forse no, ma di certo è il più controverso. Fra autodeterminazione e sfruttamento. Mercificazione del corpo e rapporti di potere fra i generi. Legalità e condanna da parte del buoncostume. Piacere, sesso a pagamento... e amore.
È arrivato nelle sale cinematografiche della Svizzera italiana il film, Palma d’oro a Cannes, “Anora” di Sean Baker, che ribalta la parabola alla Cenerentola di Pretty Woman, la prostituta cinematografica più famosa di Hollywood.
A partire da “Anora” Charlot compie un viaggio alla scoperta di prostitute e lavoro sessuale raccontati, filmati, cantati, portati sul palcoscenico, partendo proprio dal cinema di Baker, cineasta statunitense indipendente che da sempre indaga nei suoi film figure di sex workers, ovvero lavoratrici e lavoratori del sesso. Nella canzone d’autore italiana degli anni Sessanta, poi, la prostituta rappresenta un vero e proprio topos: da Enzo Jannacci a Edoardo Bennato, da Gino Paoli a, ovviamente, Fabrizio De Andre’. Approderemo infine a teatro, con lo spettacolo “Dentro Emilia” del collettivo teatrale “Le Notti”, nato dopo tre anni di volontariato all’interno di un’associazione a supporto delle vittime di tratta e sfruttamento sessuale lungo la Via Emilia, una delle principali arterie della prostituzione sulla strada dell’Emilia-Romagna.
Con la responsabile del Centro Cinema e letteratura RSI Moria Bubola, lo storico Paolo Carusi, autore del saggio Nella società degli uomini. La rappresentazione della prostituta nella canzone italiana (Giornale di storia, 2020) e le attrici-autrici di Dentro Emilia Flavia Bakiu e Alice Gera.
Il corpo è una mappa - 6. Braccia
Charlot 08.12.2024, 14:40
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