COLPO DI SCENA
Da lunedì 22 maggio a venerdì 16 giugno 2017 alle 13:30
“Colpo di scena” a 100 anni dalla nascita di JFK
Regia di Cesare Ferrario
Con Stefania Patruno (Judith), Claudio Moneta (Sorensen), Raffaele Farina (LG), Paolo Sesana (Jfk) Alessandra Raicki (Jackie), Marco Cameroni (cronista) e con Max Zampetti, Margherita Saltamacchia, Antonio Ballerio, Luca Sandri, Roberto Albin, Margherita Coldesina, Mirko d’Urso, Diego Gaffuri, Tatiana Wintheler, Mario Cei, Giuseppe Palasciano, Emanuele Santoro, Giancarlo Latina, Marco Balbi, Natale Ciravolo
Nuova produzione RSI 2017
JFK- La verità nascosta
Lo scrittore americano Sherwood Anderson ha affermato che l'uomo, fin dalla sua comparsa sulla terra, ha fabbricato tante verità, tutte bellissime. Ma una volta che se ne è impadronito, ha trasformato ogni verità in una falsità. Sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy sono state scritte tante "verità" che, anche ammesso che vengano desecretate dagli archivi di Stato, è assai probabile che la gente non ci crederà affatto e sarà sopraffatta da nuove e diverse domande. Con questo spirito, assieme a Cesare Ferrario (che ne cura pure la regia), si è atteso alla stesura dello sceneggiato "JFK - La verità nascosta”. Domande che, sorrette da una forte impalcatura drammaturgica e attraverso il potere fascinatorio ed evocativo di un racconto variegato, vergono rimbalzate all’attenzione dell'ascoltatore a cui spetterà il compito di trovare nuove risposte ai numerosi interrogativi. Il primo: fu veramente, come sempre si è dichiarato, l'azione solitaria di Lee Harwey Oswald, un povero esaltato? Oppure dietro ai fatti del 22 novembre del '63 c’è un più intricato complotto? Chi ha veramente ucciso Kennedy? Chi lo ha voluto? Chi ci guadagnato? Perché il più giovane Presidente che l'America abbia avuto era diventato, nei suoi meno di mille giorni di governo, un uomo così scomodo?
A soli 43 anni aveva varcato la soglia della Casa Bianca e subito si era trovato al centro di uno scenario infuocato: la guerra in Vietnam, le lotte per i diritti civili e la crisi di Cuba che aveva messo l'intera umanità di fronte allo spettro dell'olocausto nucleare. Il sogno di John Fitzgerald Kennedy, il "presidente della nuova frontiera", era basato sulla pace fra i popoli, su una più equa distribuzione delle ricchezze. Dopo il fallimento della dissennata avventura della "Baia dei Porci" non ebbe la minima esitazione nell'usare la mano forte, anche contro i servizi segreti, arrivando anche a modificarne la struttura. Aveva avviato un piano per ridurre i contingenti militari nel Vietnam e, sul versante interno, insieme al fratello Robert, aveva attaccato in modo duro la criminalità organizzata. Facile dedurre che Kennedy si trovò di fronte a diversi "nemici": sia esterni che interni. Lo sceneggiato non pretende di dare risposte, ma mette sul tavolo un’infinita serie di "tessere" di un mosaico assai complicato da comporre. Chissà, forse per misteriose alchimie, le risposte ascoltando, verranno da sole.
La pagine è consultabile anche nei radiodrammi Rete Due