Colpo di Scena

Scene da un matrimonio con Dio. Vita in ombra di Vaslav Nijinsky

Un originale radiofonico scritto e diretto da Daniele Bernardi

  • 22 agosto, 13:30
Vaslav Nijinsky

Da GiovedÌ 22 agosto a Mercoledì 4 settembre 2024 ore 20:00

Con Davide Garbolino (Vaslav Nijinsky), Margherita Coldesina (Romola), Luca Maciacchini, Matteo Carassini, Cristina Zamboni, Aki Pitruzzella, Davida Mattei, Daniele Bernardi, Mario Cei, Tatiana Winteler, Monica Ceccardi, Massimiliano Zampetti, Jasmin Mattei, Igor Horvat, Woody Neri, Isabella Giampaolo, Antonio Ballerio, Francesco Orlando, Giorgio Ginex, Margherita Saltamacchia, Nicolas Joos, Claudio Moneta, Moira Abertalli, Federico Caprara, Simon Waldvogel.
Presa del suono, sonorizzazione ed editing: Yuri Ruspini
Regia: Daniele Bernardi
Produzione: Francesca Giorzi

Riascolta Scene da un matrimonio con Dio

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Londra, 6 aprile 1950. Ricoverato d’urgenza, Vaslav Nijinsky trascorre i suoi ultimi giorni accudito dai medici e in compagnia della moglie Romola. Noto al mondo come «il Dio della danza», Nijinsky è stato la stella della compagnia dei Ballets Russes, della quale il geniale impresario Sergej Djagilev era il fondatore (sue le coreografie del provocatorio Prélude à l’après-midi d’un faune di Debussy così come dello scandaloso Sacre du printemps di Stravinskij). Da trent’anni però la vita di questo geniale artista è confinata in un limbo: quello della follia, scatenatasi nell’inverno del 1918-1919, quando, rifugiatosi in Svizzera a causa della guerra, è stato raggiunto da una notizia inaspettata.
Scene da un matrimonio con Dio. Vita in ombra di Vaslav Nijinsky è un progetto di drammaturgia radiofonica che conclude un più ampio percorso, iniziato con la creazione di Io sono Nijinsky. Uno spettacolo liberamente tratto dai diari della stella dei Balletti Russi (Daniele Bernardi, 2021), del quale il presente sceneggiato prodotto da RSI è il definitivo compimento.
Attraverso una serie di flashback che ci trasportano dal letto di agonia di Nijinsky dentro al suo passato, qui è raccontata la parte meno nota dell’esistenza del grande ballerino. Vale a dire quella che lo vide lungamente peregrinare da una clinica all’altra in cerca di una soluzione al suo male. Ecco che allora Scene da un matrimonio con Dio ce lo mostra esaminato da Eugen Bleuler a Zurigo, da Ludwig e Kurt Binswanger a Kreuzlingen, presso la leggendaria – e avanguardistica – Clinica Bellevue in cui a lungo soggiornò. E poi ricoverato all’Ospedale Steinhof di Vienna, visitato da Alfred Adler di passaggio in Svizzera e ancora in cura da Max Müller a Münsingen. Ma al di là delle vicende mediche è altro a colpirci in questa vicenda, perché attraverso l’espressione della propria ferita in concomitanza con gli eventi cruciali della prima metà del ‘900, è come se Nijinsky non ci parlasse solo della sua pazzia ma, anche e soprattutto, di quella del mondo e della Storia, della quale, per un’impressionante intreccio di accadimenti, il suo destino si è irrimediabilmente fatto riflesso di specchio infranto.

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