È il maggiore intellettuale e il più grande poeta d’Europa in tutto il Medioevo. Poeta lirico dello Stilnovo e architetto della gran autobiografia in prosa e versi della Vita nova, Dante è anche teorico, storico e critico della lingua e della poesia provenzale e italiana nel De vulgari eloquentia, il pensatore politico della Monarchia, il commentatore di se stesso e appassionato filosofo del Convivio, e infine il poeta supremo della Commedia, lo scrittore che fa poesia delle passioni, della perdizione e della salvezza, del pensiero stesso. La Commedia mette in scena un viaggio che va dall’«amor che mosse di prima quelle cose belle» di Inferno I all’«amor che move il sole e l’altre stelle» con il quale si conclude il Paradiso e tutto il poema: dall’amore che è Dio creatore nel passato all’amore che è Dio il quale, ora, muove il pellegrino e poeta Dante. Il poema contiene tutto: dalla sapienza pagana di Virgilio e dei grandi del Limbo a quella dell’Atene celeste dove parlano in concordia Tommaso e Bonaventura; dalla storia di eros e adulterio di Paolo e Francesca a quella di amore salvifico di Dante stesso e Beatrice (e attraverso i tragici matrimoni di Pia dei Tolomei e Piccarda Donati); dall’ultimo viaggio di Ulisse all’attraversamento del grande oceano dell’essere e di Dio; dalla frode e dannazione di Guido da Montefeltro alla salvezza del figlio Buonconte, che si è pentito un attimo prima di morire; alla gloria infine di «colui che tutto move» nell’Empireo, e alla visione di Dio «in sua essentia» nell’ultimo canto.
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