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I grandi classici del medioevo

Chaucer

Di Piero Boitani Produzione Brigitte Schwarz Roberto Antonini

  • 31.08.2018
  • 20 min
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Geoffrey Chaucer è il padre della letteratura inglese. Nato verso il 1340, muore nel 1400. È, dopo Dante, Petrarca e Boccaccio, il più grande scrittore del tardo Medioevo europeo, colui che apre i suoi Racconti di Canterbury con la fenomenale «Natureingang» sul rinnovarsi del tempo in aprile. Operatore culturale di prima grandezza, traduce Boezio e Guillaume de Lorris in inglese, s'interessa di astronomia e filosofia, sperimenta con i generi letterari più disparati, dal poema onirico di ascendenza francese al romanzo d'antichità ripreso dal Boccaccio, il Troilo e Criseide, dal fabliau al lai brettone, dalla novella comica a che riprende Boccaccio, come nel Troilo e Criseida o nel Racconto del Cavaliere, dall'Ugolino dantesco alla Griselda petrarchesca, dal fabliau al lai brettone. Talvolta non dà compimento alle proprie opere, ma quando disegna un personaggio, sa renderlo con una vivacità ironica impareggiabile, come nella grande galleria del Prologo Generale ai Racconti. Suscita terrore perturbante con l'episodio del Vecchio interrogato dai tre ribaldi nel Racconto dell'Indulgenziere, provoca riso irrefrenabile con il quadrilatero dei protagonisti del Racconto del Mugnaio.

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