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Il giardino di Albert

Alla ricerca del doping

Incontro con il chimico Francesco Botrè

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  • 14.09.2024
  • 25 min
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Di: Fabio Meliciani 

Terminati i giochi olimpici e paralimpici, Parigi torna alla normalità ed è tempo di bilanci, non solo per allenatori e sportivi, ma anche per chi si occupa di antidoping. Il doping accertato, ma anche solo il dubbio legato a un presunto doping, può distruggere la carriera di un atleta e la sua immagine. Lo sport, soprattutto durante il periodo dei giochi olimpici, diventa il vessillo dei più alti valori su cui si regge una società, spesso anche con un pizzico di demagogia. Ci piace vedere gli atleti come esempi di integrità, salute, forza, disciplina, onestà, ma restano pur sempre esseri umani, con tutte le loro debolezze. Purtroppo, il desiderio e la necessità di affermarsi, di superare i limiti, di non perdere popolarità, ma anche la fatica di una vita di sacrifici magari non ricompensati, può portare a scegliere vie illecite, apparentemente facili, come quella del doping, magari consigliati da medici e preparatori compiacenti, sempre alla ricerca di nuove e più sfuggenti sostanze. Di contro, c’è chi, proprio in virtù dell’alta considerazione che ha dello sport, si dedica anima e corpo a contrastare il doping. Oggi, la ricerca antidoping è uno sport di squadra, richiede passione e un lavoro continuo, la condivisione di conoscenze, la capacità di anticipare le mosse di chi si dopa. In Svizzera, di lotta e prevenzione al doping si occupa l’Ufficio federale dello sport insieme alla fondazione Swiss Sport Integrity, che tutela l’integrità dello sport e degli sportivi; e poi c’è chi studia, cerca e analizza le sostanze dopanti per capirne il funzionamento, le interazioni, le conseguenze, ed è il lavoro che fa il chimico Francesco Botrè, ospite della trasmissione, appena di ritorno da Parigi dove ha lavorato nel team internazionale che durante i giochi ha svolto migliaia di analisi alla ricerca di sostanze illecite. Botrè, fra i maggiori esperti del settore, è direttore del REDs (Ricerca e competenza sulle scienze antidoping) presso l’Istituto di scienze dello sport dell’Università di Losanna, e dal 1998 anche del Laboratorio Antidoping Italiano accreditato dall’Agenzia Mondiale Antidoping.

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