Ecoansia o ansia da cambiamento climatico? Cosa si intende per ecoansia e cosa si intende per cambiamento climatico? E da quando e perché si è cominciato a parlare di ecoansia?
Uno dei primi e più citati articoli scientifici sull’argomento, pubblicato nel 2011 sulla rivista American Psychologist, descrisse gli effetti negativi del cambiamento climatico sulla salute mentale e sul benessere delle persone. Fu scritto da una ricercatrice e un ricercatore statunitensi, Susan Clayton e Thomas J. Doherty, esperti in un campo di studi che unisce psicologia e scienze ambientali.
Si parla di ecoansia quando l’ansia diventa un fenomeno clinicamente significativo, difficile da controllare e in grado di interferire con la capacità di una persona di dormire, lavorare o socializzare.
Nel 2021 la rivista scientifica Lancet pubblicò uno dei più ampi studi di sempre sulla diffusione dell’ecoansia nella popolazione mondiale giovanile, condotto su un campione di 10mila persone di età compresa tra 16 e 25 anni in dieci paesi Ai partecipanti fu chiesto di esprimere attraverso un questionario idee e sentimenti riguardo al cambiamento climatico e alle risposte dei governi al cambiamento climatico. Il 59 per cento si definì «molto o estremamente preoccupato» e l’84 per cento almeno «moderatamente preoccupato».
Ne parliamo con due ospiti, Serena Barello, direttrice del Laboratorio di psicologia della salute dell’Università di Pavia , che ha coordinato un’indagine sull’eco-ansia nei bambini e Matteo Innocenti, psicoterapista ed “ecoterapista” ed autore del libro “Ecoansia - I cambiamenti climatici tra attivismo e paura”
Instagram: matteoinnocenti_md
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