Di intelligenza artificiale sentiamo parlare ormai quasi quotidianamente. La sua capacità di generare contenuti di qualità sempre più notevole sta stravolgendo anche i settori che hanno al loro centro la creatività: il cinema, l’arte, la musica, la letteratura e… I media. Chi lavora nei media, non può non interrogarsi sul proprio futuro e sul futuro del proprio mestiere: esisterà ancora il giornalismo come lo conosciamo oggi? L’intelligenza artificiale sarà in grado di sostituire chi scrive o chi intervista e confeziona articoli o servizi radiotelevisivi? Come verrà gestita, in futuro, la disinformazione di fronte a uno strumento in grado di assumere le sembianze di chiunque e ingannarci senza troppi problemi?
Matteo Martelli, giornalista per la trasmissione televisiva “Il Giardino di Albert” ha seguito il secondo vertice sull’intelligenza artificiale nei media organizzato a Losanna dall’EBU, l’Unione Europea di Radiodiffusione, vertice organizzato per riflettere sul futuro dei media attraverso conferenze, workshop e presentazioni di modelli virtuosi, ma anche per guardare a collaborazioni per lo sviluppo di strumenti e lo scambio di esperienze.
Tra i relatori Alexandra Borchardt, autrice del rapporto 2024 dell’EBU Giornalismo affidabile nell’era dell’IA e Massimiliano Babbucci, responsabile per l’innovazione digitale RSI.
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