Di falsari e di truffatori se ne trovano in ogni settore professionale, intenti ad operare in modo fraudolento per ottenere sempre i soliti vantaggi: soldi, carriera, potere. Il mondo della ricerca scientifica non fa eccezione e, anche se la percentuale di truffe smascherate (1-3 ogni mille studi pubblicati) farebbe sperare in un fenomeno contenuto, la reale portata del problema è ben più grave. Oggi si stima, che ogni cento ricerche, cinque-sei siano state intenzionalmente taroccate con conseguenze talvolta devastanti, non solo per la reputazione della comunità scientifica ma anche per la salute delle persone.
Come è possibile che le ricerche fasulle superino i controlli e circolino indisturbate? Il biologo Enrico Bucci, fondatore della società Resis, che opera a tutela dell'integrità della scienza, e il fisico e scrittore svizzero Gianfranco D'Anna, autore del romanzo “Il falsario”, ispirato a un caso eclatante di frode scientifica realmente accaduto, ci portano all'interno dei laboratori di ricerca e nello sconfinato mondo delle riviste specialistiche. Insieme a Marco Cattaneo, direttore della rivista "Le Scienze", delineano un sistema - fatto di competizione feroce, pubblicazioni sempre più frettolose, revisioni in parte inefficaci e gruppi editoriali dubbi - che contribuisce a incentivare le truffe. Un sistema contro cui oggi la comunità scientifica si sta dotando di nuove armi, per tutelare la vera scienza.
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