"6 Sonatas for Oboe and Continuo” di Alfredo Bernardini , Brilliant Classics (dettaglio copertina)
La Recensione

“6 Sonatas for Oboe and Continuo”

L’ultima fatica discografica di Alfredo Bernardini dedicata a Domenico Maria Dreyer

  • brilliantclassics.com
  • 9.9.2024
  • 17 min
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Di: Luisa Sclocchis

È dedicata ad un autore di origine fiorentina certamente poco conosciuto, Domenico Maria Dreyer, l’ultima fatica discografica che vede protagonista Alfredo Bernardini, tra i più apprezzati oboisti barocchi dei giorni nostri. Di Dreyer, nato nel 1701 a Firenze da madre italiana e padre di origine tedesca, sono proposte sei sonate conservate manoscritte sotto il suo nome - la sua sola musica sopravvissuta - pubblicate presumibilmente nel 1727. La prima metà del XVIII secolo costituisce in Italia un periodo d’oro per l’oboe, grazie alle innovazioni tecniche nella progettazione dello strumento. Periodo in cui si colloca la singolare quanto misteriosa vicenda umana di Dreyer di cui si sa molto poco a ragione della modesta documentazione disponibile. Pare che avesse viaggiato con suo fratello, cantante e impresario, attraverso l’Europa e fino a San Pietroburgo, che all’inizio degli anni Trenta del Settecento suonasse a Venezia, dove molto probabilmente incontrò Vivaldi - un legame musicale tra i due uomini è illustrato da queste sei sonate - e che sia morto improvvisamente e inspiegabilmente all’età di 34 anni, “a causa di uno sfortunato evento” . L’attenzione di Bernardini per queste sonate, come rivela nel booklet dell’album, risiede nel fatto che « combinano movimenti lenti ornati e molto espressivi con movimenti veloci di grande virtuosismo, utilizzando all’estremo le possibilità dell’oboe a due chiavi» e costituiscono un esempio di scrittura barocca italiana da camera al suo apice. Sono eseguite da Bernardini su una copia di uno strumento del 1730 di Giovanni Maria Anciuti (1674-1744), il più importante costruttore italiano di strumenti a fiato dell’epoca.

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