“Del Alma”, di Marco Mezquida con Chicuelo e Paco de Mode, ℗ 2024 Marco Mezquida Music (dettaglio di copertina)
La Recensione

“Del Alma”, di Marco Mezquida con Chicuelo e Paco de Mode

Una musica classica, mediterranea, pop, jazz, folk, con improvvisazioni sui generi del flamenco

  • ℗ 2024 Marco Mezquida Music
  • Oggi
  • 25 min
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Di: Franco Fabbri 

Del Alma è il terzo album nato dalla collaborazione fra il pianista minorchino Marco Mezquida, il chitarrista catalano Juan Gómez “Chicuelo” e il percussionista Paco de Mode. Lo hanno presentato con un successo trionfale il 20 dicembre scorso, in una serata dedicata a loro del Festival Jazz di Barcellona, nella sala grande dell’Auditori (a proposito: il prossimo ospite sarà Brad Mehldau, il 7 febbraio). Per i nostri ascoltatori più attenti Mezquida non deve essere un nome sconosciuto: l’abbiamo sentito qualche anno fa come accompagnatore di Sílvia Pérez Cruz in un concerto al Blue Note di Tokio, e a qualcuno sarà arrivata la notizia dei concerti di Mezquida con Salvador Sobral, il cantautore portoghese vincitore a suo tempo dell’Eurofestival, che anche abbiamo seguito con le nostre recensioni. Mezquida è uno dei musicisti più in vista della scena jazz iberica, dove inevitabilmente sono frequenti i contatti con le musiche di tradizione orale, e soprattutto il flamenco. Gli storici del jazz, del resto, sono stati più volte tentati dall’idea che alle origini della musica africano-americana ci sia stata anche la tradizione secolare della musica andalusa, e il trio Di Meola-McLaughlin-De Lucia ha richiamato l’attenzione mondiale, decenni fa, su quella relazione. Peraltro, Juan Gómez “Chicuelo” è uno dei chitarristi flamenchi più apprezzati oggi, uno dei non pochi artisti del genere che sono nati e cresciuti lontano dall’Andalusia (Chicuelo è catalano, di una cittadina appena fuori Barcellona). Ma Mezquida e Chicuelo precisano che la loro collaborazione non deve intendersi come il tentativo di mescolare un po’ di jazz con un po’ di flamenco, anche se Mezquida confessa di aver imparato quasi tutto sul flamenco proprio da Chicuelo, che gli ha insegnato a riconoscere i palos, i sottogeneri del flamenco. Dei brani compresi fra i nostri ascolti di oggi, Najando’ è una bulería trepidante, dove « il piano e la chitarra conversano e ti portano a una catarsi» (parole di Mezquida); De ida y vuelta è una guajira, «che sembra un valzer cubano o di Brahms»; Carrer del perill è una rumba, dedicata dal pianista alla sua via. Completa il trio, molto discretamente ma con virtuosismo all’altezza di quello degli altri due, il percussionista Paco de Mode. 

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