Andalusia sulle corde di una chitarra
La Recensione

Concerto di Martirio e Raúl Rodríguez a Barcellona

Un simbolo della canzone spagnola e latinoamericana

  • 07.03.2025
  • 25 min
  • Franco Fabbri
  • iStock
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María Isabel de la Cinta Quiñones Gutiérrez, in arte Martirio, è una cantante spagnola. La sua carriera inizia all’interno di gruppi (Jarcha, Veneno) molto popolari nell’epoca della transizione dalla dittatura franchista alla democrazia (i primi anni Ottanta, quelli della cosiddetta movida), della quale lei stessa diventa uno dei simboli quando, nel 1986, adotta il suo nome d’arte e inizia a esibirsi e a registrare come solista. La sua immagine sul palcoscenico e nei media si presta a rappresentare metaforicamente la transizione dal vecchio al nuovo: una donna severa, elegante, come una cantante di flamenco o di copla dei tempi andati, ma con un paio di occhiali neri molto glam, new wave. Il suo stile viene descritto come una fusione di copla andalusa, flamenco, bolero, jazz, tango, rock, guaracha, con una particolare attenzione ai generi sudamericani, centroamericani e caraibici, all’interno di quel repertorio che in spagnolo viene descritto come “cantes de ida y vuelta”, cioè brani e generi che hanno attraversato l’Atlantico in entrambe le direzioni.

Martirio è stata invitata a tenere un concerto – insieme al figlio, il chitarrista Raúl Rodríguez – inserito nelle celebrazioni del trentennale di Barnasants, il festival della canzone d’autore fondato da Pere Camps (Premio Tenco per l’operatore culturale nel 2021) che è intervenuto a presentare lo spettacolo. Il sito era il Teatro Joventut, all’Hospitalet, nella periferia di Barcellona, un teatro dove ogni artista del canto vorrebbe esibirsi, perché è della misura giusta (né troppo piccolo, né troppo grande), con un’acustica eccellente, con una grande visibilità del palco da ogni ordine di posti. Vorremmo avere dappertutto un teatro così. Era gremito, e l’accoglienza per Martirio e il suo accompagnatore trionfale. Il repertorio comprendeva brani appartenenti a vari periodi della carriera e della discografia di Martirio, con un omaggio particolare a Chavela Vargas, cantante messicana di origine costaricana. Martirio ha tenuto l’intero concerto, compresi i bis, in modo impeccabile; il pubblico ha apprezzato con applausi e acclamazioni anche Raúl Rodríguez, un chitarrista degno della tradizione dei grandi chitarristi andalusi, nonostante si sia avvicinato alla chitarra flamenca dopo aver iniziato come chitarrista elettrico rock-blues e batterista. 

 

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