Due sole le date per la prima volta in Italia della Utopia Orchestra, nuova creatura del direttore di origine greca Teodor Currentzis: il 20 novembre al Teatro Grande di Brescia e il 22 all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Parco della Musica, di Roma, nel giorno dei festeggiamenti in onore di santa Cecilia, patrona dei musicisti. Due date a conclusione di un tour europeo partito il 14 novembre dalla Philharmonie Berlin e proseguito il 17 con tappa alla Béla Bartók National Concert Hall di Budapest e il 18 al De Singel International Arts Center di Anversa. Abbiamo assistito al concerto bresciano del 20 novembre che, in omaggio alla grande tradizione, ha previsto l’esecuzione di due opere monumentali, il Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 77 di Johannes Brahms, solista l’ungherese Barnabás Kelemen, e la Sinfonia No. 5 in mi minore, op 64 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. A costituire la neonata Utopia musicisti, 107 per l’esattezza, provenienti da ogni angolo del mondo. Da oltre 32 paesi, riuniti a testimoniare “come l’arte possa superare i confini tradizionali e trasformare ogni volta la nostra esperienza musicale in qualcosa di unico e straordinario”.
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