"Keel Road" di Danish String Quartet, ECM Records (dettaglio di copertina)
La Recensione

Danish String Quartet

Musica del mare. Del Nord

  • ecmrecords.com
  • 17.09.2024
  • 24 min
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Di: Giordano Montecchi

Cosa significa essere oggi un quartetto d’archi? È questa la domanda cui sembra rispondere questo nuovo album del Danish String Quartet. Si intitola Keel Road, letteralmente “Strada della chiglia”, un titolo autobiografico, in quanto, ad eccezione di Asbjørn, il violista, unico “terricolo” del gruppo, tre dei componenti, data la geografia dei luoghi, sono cresciuti come essi stessi ricordano nelle note dell’album, a contatto con il mare. Da cui l’inevitabile familiarità con le tradizionali keelboat, piccole barche a vela con le quali durante la buona stagione molte famiglie percorrono le interminabili coste del loro paese.
Un quartetto d’archi oggi, sembrano dirci i quattro del DSQ, è una barca capace di navigare qualsiasi genere o epoca grazie alla congenita versatilità di questa combinazione strumentale che, dall’alto della sua veneranda età, può sia attingere a un repertorio sterminato, sia mutare fisionomia con una facilità che nessun’altro organico cameristico può vantare.

Il Kronos Quartet che ha da poco festeggiato i suoi 50 anni di vita è stato un po’ il pioniere di questa prospettiva pluralista o trans-musicale. Quanto al Danish, nato una ventina d’anni fa, attinge a una storia, a un’identità culturale profondamente diversa rispetto ai colleghi americani. La si misura appieno in questa Keel Road che prosegue lungo il sentiero di loro analogo percedente album, Last Leaf (2017), ossia il recupero e la trasfigurazione della tradizione nordica: scandinava, ma anche britannica o irlandese. Tradizione non solo folklorica ma anche d’autore, come ad esempio brani di quel magico, irresistibile cantore dell’elegia celtica che è Turlough O’Carolan. Tradizione anche trasfigurata perché per il quartetto d’archi l’arrangiamento è quasi una vocazione e, infine, “tropata”, con l’innesto di alcuni brani originali di due componenti del gruppo Rune Tonsgord Sørensen e Fredrik Schøyen Sjölin, rispettivamente primo violino e violoncello.

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