C’è il Natale dei devoti e c’è quello dei crapuloni, il Natale dei nordici e quello di Capodimonte, quello degli homeless e quello dei bottegai, il Natale delle favole e quello della messaggistica, secondo solo al Capodanno. Riassumendo: c’è il Natale delle credenze, tutto stelle comete e slitte volanti e c’è il Natale del business, molto più terra terra.
Quanto alla musica, dismessi via via gli abiti devoti, si è trasformata nel collante perfetto per tenere tutto insieme. Basterebbe scorrere la lista redatta dall’‘incorreggibile Billboard dei 100 Best Christmas Songs of All Time. Dove la particella “best” è l’opinabile e “all time” è la castroneria.
Anni fa nel periodo natalizio il mercato discografico, almeno in Italia, realizzava metà del fatturato annuo, oggi con lo streaming non è più così, ma ciononostante, anche quest’anno, eccola qui, fresca di stampa, naturalmente in versione deluxe, doppio vinile, l’ottantacinquesima edizione di un album evidentemente intramontabile: Ella Wishes You A Swinging Christmas. Ella, cioè Fitzgerald, naturalmente, che, come tantissime altre star del jazz o del pop, da Bing Crosby a Sinatra, da Barbara Streisand a Bocelli, da Mario Lanza a Pavarotti, vanta svariate antologie simili: un Ella Fitzgerald’s Christmas, un Louis & Ella Christmas o ancora un Ella Fitzgerald Sings Christmas. Preistoria, forse, da quando Spotify & C crearono la compilation online. Ma a ristorare almeno in parte i discografici c’è la seconda vita del vinile, con quel suo raffinato appeal, che sfiora a volte il feticismo.
Ma il Natale è molto molto antico e forse, di certo sempre meno, lontano dalle metropoli e dalle strade tutte luci e addobbi, resistono ancora tradizioni altre, anche musicali, a noi sconosciute di questa festa trasformatasi in una fiera campionaria intercontinentale.
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