Inseguendo quel suono (una storia di Ennio Morricone)
La Recensione

Inseguendo quel suono (una storia di Ennio Morricone)

di Paolo Prato

  • ©Paolo Prato
  • 28.04.2023
  • 25 min
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Ennio Morricone ha impresso un marchio inconfondibile sulla musica del nostro tempo, influenzando più di una generazione a tutte le latitudini, ribaltando il rapporto fra suono e immagine, ovvero trasformando la colonna sonora in protagonista. La popolarità dei suoi temi ha innescato da tempo una spinta alla riappropriazione in musicisti di ogni genere e formazione, che ne hanno raccolto le suggestioni e le hanno trasfigurate in modalità inedite e sorprendenti. Claudio Farinone e Fausto Beccalossi – affermati concertisti in ambito classico, jazz e popular - hanno trascritto per chitarra e fisarmonica alcune perle del repertorio di Morricone (i temi conduttori di "Mission", "Cinema Paradiso", "Metti una sera a cena", "C’era una volta il West" e altri ancora) su cui hanno costruito uno spettacolo dove la musica si alterna col racconto della vita e dell’arte del Maestro, offerto dal suo biografo ufficiale, Alessandro De Rosa, compositore e autore di "Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita" (Mondadori). I ricordi di prima mano, sciorinati col supporto di immagini e scene iconiche, rendono quelle trascrizioni ancora più efficaci svelando un’inedita dimensione cameristica di musiche nate per il grande schermo che si sono rese da subito autonome diventando infine patrimonio dell’umanità. Lo spettacolo in questione ha avuto luogo a Roma, nell’Aula Magna della John Cabot University, tra le più antiche e prestigiose università americane d’Italia, di fronte a un pubblico internazionale che ha seguito con attenzione la narrazione in inglese e sottolineato i momenti più intensi delle esecuzioni per poi fondersi con i musicisti in un catartico e commovente karaoke finale sulle note di "Here’s to You" (da Sacco e Vanzetti).

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