musica, dischi
La Recensione

Jazz Re: Freshed

Una casa discografica? Non solo

  • 10.02.2025
  • 23 min
  • Alceste Ayroldi
  • iStock
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É una casa, ma non solo discografica. É la “casa” del jazz contemporaneo targato Londra, ma con un’ampia visione europea. Nasce nel 2003 per aiutare i musicisti, come dire, sottovalutati della scena britannica, per offrire loro maggiori possibilità di esibirsi e di far conoscere il loro lavoro.
La loro è una vera e propria filosofia di vita. Infatti, dopo pochi anni, sono diventati un’eccezione con la reputazione di attirare l’attenzione su musicisti emergenti di talento.
La loro missione è quella di abbattere i pregiudizi e le barriere che esistono per i musicisti jazz, con un’attenzione particolare alle donne, ai neri britannici e ai giovani talenti.
Hanno traghettato al successo internazionale musicisti del calibro di Nubya Garcia, Shabaka Hutchings, Rosie Turton, Seed Ensemble, Ashley Henry e molti altri.
Il loro festival Jazz Re: Freshed, partito nel 2016, è diventato un format che viene esportato in mezza Europa, da ultimo al Brussels Jazz Festival e, ancor prima, in Corea del Sud e Australia.

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