La Recensione

La “nuova era” di Santa Cecilia

Protagonista sul palco, oltre ad Orchestra e Coro dell’Accademia, un cast vocale stellare

Daniel Harding
Di: Luisa Sclocchis 

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, storica istituzione musicale romana, ha di recente inaugurato la sua “nuova era”. A celebrarne l’inizio il nuovo direttore musicale, Daniel Harding, successore di Antonio Pappano (divenuto dopo ben 18 anni direttore emerito), che lo scorso 21 ottobre, in replica il 24 e 26, in una gremita Sala Santa Cecilia dell’Auditorium del Parco della Musica, ha aperto la stagione 2024-25 con Tosca in forma di concerto. Un omaggio a Giacomo Puccini, di cui ricorrono i cento anni dalla morte, ma anche alla “città eterna” : romana è la prima rappresentazione dell’opera, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900, così come l’ambientazione, nella Roma del giugno 1800. Protagonista sul palco, oltre ad Orchestra e Coro dell’Accademia, un cast vocale stellare che ha visto Eleonora Buratto nel ruolo di Tosca, Jonathan Tetelman, in quello di Cavaradossi, e Ludovic Tézier, di Scarpia. Ma l’acclamata lettura pucciniana firmata Harding non è la sola ragione per cui tanto si parla dell’Accademia nelle ultime settimane: è infatti recentissima la notizia dell’elezione di Massimo Biscardi, attualmente sovrintendente del Teatro Petruzzelli di Bari, come presidente-sovrintendente dell’istituzione, successore di Michele Dall’Ongaro. Tornando alla stagione 2024-25, a segnare l’inizio di questo nuovo corso un ricco cartellone che ospita grandi nomi del panorama internazionale: acclamati solisti come Martha Argerich, Beatrice Rana, Lisa Batiashvili, Daniil Trifonov, Viktoria Mullova ed eminenti bacchette come Kirill Petrenko, Gustavo Dudamel, Reinhard Goebel, Sir Antonio Pappano, Jakub Hrůša, Daniele Gatti, Teodor Currentzis e Myung-Whun Chung, solo per citarne alcuni. Mentre Joshua Bell sarà artist in residence.

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