Non capita spesso di imbattersi in musiche che si spingono oltre le frontiere consolidate del suono. Musiche che ci portano in territori in parte inesplorati pur conservando radici condivise, perfino antiche, e che ci rassicurano sullo stato di salute dell’arte dei suoni, ancora tutta da scoprire nonostante si tenda ad accontentarsi dell’esistente e del suo ridondante formulario. "Dall’Ovunque che sei" (Parco della Musica Records) va in questa direzione, rimaneggiando le nozioni acquisite di jazz, musica contemporanea, classica e popular. L’album testimonia l’incontro tra due musicisti eclettici: Paolo Damiani, contrabbassista jazz e violoncellista tra i più apprezzati, oltre che compositore e direttore d’orchestra; Massimo Giuseppe Bianchi, pianista e concertista classico, incide per la Decca ed è noto come interprete di Bach e Godowski. I due danno vita a venti brevi composizioni dove l’improvvisazione ha le sembianze di una conversazione tra amici che condividono interessi e passioni.
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