Robert Longo è uno dei più affermati artisti visivi americani ma è anche un attento osservatore degli sviluppi sociopolitici degli Stati Uniti. Le sue spesso monumentali opere tematizzano con incisività fatti e eventi cruciali dell’evoluzione americana.
La sua notorietà decollò sullo sfondo dell’èra di Ronald Reagan, quando all’inizio degli anni ‘80 la sua serie di disegni “Men in the Cities” lo affermò come voce portante del panorama artistico internazionale e diventò iconica.
Flavia Foradini lo ha incontrato alla vigilia dell’apertura di una sua grande mostra al Museo Albertina di Vienna. Nel contesto della campagna elettorale negli USA, Longo entra con semplicità nelle pieghe di alcuni tratti di un Paese diviso: in tradizioni e in stereotipi, in questioni cruciali interne, e nel rapporto degli Stati Uniti col mondo.
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