Le sue lezioni televisive, che la RAI negli anni Sessanta offriva al pubblico di “adulti analfabeti”, restano un’icona della tv educativa, nel senso migliore del termine. Con garbo, creatività e grande capacità comunicativa, il maestro Manzi insegnò a leggere e a scrivere a tantissime persone, mettendole in grado di diventare protagoniste della propria vita. Ma Alberto Manzi non fu solo questo: fu anche scrittore, per adulti e per ragazzi, e fu maestro nei contesti più disagiati, dal carcere a Roma, al Sudamerica dei campesinos sfruttati dai padroni. Pochi sanno della sua intensa attività in Sudamerica, nell’altopiano andino, di cui non tanto parlò ma che rese suggestivamente nel linguaggio narrativo di alcuni suoi romanzi, come La luna nelle baracche.
E pochi sanno che l’autore del romanzo per ragazzi Orzowei, celebrato decenni fa da una famosa serie televisiva, è sempre lui, il maestro Manzi. Una personalità sfaccettata e interessante, con l’impegno civile, profondo e responsabilmente assunto, a fare da filo conduttore: una personalità di cui parleremo in questa puntata, in occasione del centenario della nascita di Manzi e della ripubblicazione di alcuni suoi romanzi per ragazzi, tra cui appunto, per Rizzoli, Orzowei.
Ne parliamo con Roberto Farné, già professore ordinario di Didattica Generale all’Università di Bologna e autore di diversi studi su Alberto Manzi.
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