Il 6 giugno 1939 Annemarie Schwarzenbach e Ella Maillart lasciano Ginevra per raggiungere l’Oriente a bordo di una Ford decapottabile.
L’Europa è sull’orlo dell’abisso quando le due scrittrici svizzere, attraverso la rotta dei Balcani, raggiungono la Turchia, il nord della Persia e la tanto attesa frontiera con l’Afghanistan, oltrepassando il “confine del mondo conosciuto”.
Il viaggio di Schwarzenbach e Maillart, documentato da fotografie e filmati, riempie le intense pagine di due libri diventati classici della lettaratura di viaggio: Tutte le strade sono aperte, che raccoglie i reportage e il diario di viaggio di Annemarie Schwarzenbach, e La via crudele, scritto da Ella Maillart durante il suo soggiorno in India negli anni ‘40.
È possibile, oggi, ripercorrere un viaggio in Afghanistan sulle tracce delle due pioniere svizzere?
Cristiana Coletti propone un percorso immaginario nel passato e nel presente dell’Afghanistan attraverso le voci di Roberto Antonini, storico giornalista della RSI, Fosco Dubini, regista e co-autore del film “Die Reise nach Kafiristan“ (Il viaggio verso il Kafiristan), e Alberto Cairo, stimato fisioterapista e filantropo italiano che lavora a Kabul dal 1990.
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