La storia della montagna è scritta soprattutto al maschile. È vero, come suggerisce il titolo del libro di Mirella Tenderini Tutti gli uomini del K2 (Corbaccio) che il ruolo delle donne nelle scalate, anche ad altitudini di gran lunga inferiori agli ottomila, è sempre stato decisamente modesto, se non addirittura inesistente.

Da qualche tempo anche il mondo della montagna vede le donne giustamente protagoniste. Pochi giorni fa, una spedizione italo-pakistana ha cercato di raggiungere proprio il K2, in occasione del settantesimo anniversario della prima spedizione giunta fino alla vetta. La missione ha avuto anche un importante risvolto medico e scientifico: si sa molto poco infatti di come il corpo umano reagisce alle sollecitazioni dell’altitudine. E nel caso delle donne, la ricerca è solo ale fasi iniziali.

Leggendo pagine del lavoro della Tenderini e raccogliendo le testimonianze di chi ha provato ad arrivare sul K2 o ce l’ha davvero fatta, ci si addentra in un viaggio nella storia, nella ricerca e nell’avventura.

Con Agostino Dapolenza, sul K2 nel 1983 e capomissione dell’ultima spedizione sul K2, Anna Torretta, guida, alpinista e scrittrice, Giovanni Vinetti, ricercatore, Giacomo Strapazzon responsabile dell’istituto per la medicina di emergenza in montagna di Bolzano, Guia Tagliapietra, dottoranda in medicina dello sport e medicina cardiovascolare all’Università di Losanna e Federico Secci, guida alpina, giunto sul K2 alla fine di luglio 2024.