Visitatore di fronte al dipinto "Ragazzo morso da un ramarro", di Caravaggio. Monstra a Roma dalla collezione di Roberto Longhi
Voci dipinte

Roberto Longhi: scrivere d’arte

L’autonomia e l’originalità del pensiero del grande storico e critico d’arte

  • Keystone
  • 15.12.2024
  • 53 min
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Di: Emanuela Burgazzoli 

«L’opera d’arte non sta mai sola, è sempre in rapporto. Per cominciare: almeno un rapporto con un’altra opera d’arte. Un’opera sola al mondo, non sarebbe neppure intesa come produzione umana, ma guardata con reverenza o come orrore».

Sono parole di Roberto Longhi di cui Einaudi ha dato alle stampe una nuova edizione della sua più famosa antologia di scritti; Da Cimabue a Morandi era stata pubblicata postuma a cura di Gianfranco Contini nel 1973, per i Meridiani Mondadori, la prestigiosa collana di letteratura italiana. Allora l’intenzione di Contini era sottolineare la grandezza di “Longhi scrittore”. Oggi l’intento è quello di evidenziare l’autonomia e l’originalità del pensiero del grande storico e critico d’arte nato ad Alba nel 1890, noto anche a livello internazionale per i suoi studi su Caravaggio e Piero della Francesca. L’occasione per tornare a parlare della figura di Longhi e della sua “strabiliante scrittura” che ha avuto un grande impatto su intere generazioni di critici e scrittori.

Ne parleremo con Cristina Acidini, Presidente della fondazione di studi di storia dell’arte Roberto Longhi di Firenze e con lo storico dell’arte e curatore Simone Soldini.

Per la mostra della settimana saremo al Museo d’arte di Mendrisio per la prima antologica dedicata a Ingeborg Lüscher in Ticino.

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