È uno dei dischi più venduti di sempre e rappresenta il punto più alto raggiunto dall’epopea del vinile: "Dark Side of the Moon" compie mezzo secolo di vita e fra pochi giorni Roger Waters, bassista dei Pink Floyd e autore dei testi compirà 80 anni. È l’occasione per riflettere sul successo internazionale di un album sperimentale, che va oltre la forma-canzone, presenta una qualità acustica senza precedenti, colpisce l’ascoltatore con una massa sonora avvolgente creando dipendenza (è in classifica da decenni e ogni anno trova nuovi adepti).
È anche l’occasione per parlare di numeri e dati di vendita facendo raffronti con altre pietre miliari del rock e del pop e altri modelli di divismo come quelli imperanti nel mutato paesaggio sonoro di oggi. Lo facciamo con un protagonista del progressive italiano: Bob Callero, bassista e autore con il primo gruppo di Franco Battiato (Osage Tribe), poi con "Il Volo" di Alberto Radius, Marco Lavezzi e Vince Tempera, quindi ricercato session-man (Battisti, Finardi, Patty Pravo), e con una voce amica di Rete Due da diverso tempo, il pregevole musicologo genovese Paolo Prato.