La musica klezmer si è nutrita nel corso dei secoli dei linguaggi e delle culture dei diversi paesi che hanno ospitato le comunità ebraiche e da sempre rappresenta una musica di fusione: il canto delle sinagoghe mescolato a struggenti melodie zingare, al folclore rumeno o a quello ucraino. Sbarcata nel Nuovo Mondo, la musica ebraica ha dato vita a una dialettica continua tra conservazione della propria identità e assimilazione alla nuova società americana. Sul piano musicale tutto ciò si è via via tradotto in un nuovo tipo di musica, che è andata a coniugare il sound ebraico con le nuove forme sonore offerte dal jazz e dalle altre culture musicali presenti negli Stati Uniti; da George Gershwin e Benny Goodman a John Zorn e Uri Caine passando per Mickey Katz, Dave Tarras e il Klezmer Revival. Quali evoluzioni possibili verso nuove forme di dialogo? Quanto e come la musica ebraica continua ad esprimere aspetti di apertura e inclusività?
Con vari esempi musicali Patricia Barbetti e Giovanni Conti tentano una sintesi di questo ampio viaggio, accompagnati da Gabriele Coen, sassofonista, musicologo e autore di due libri dedicati all’argomento, e con Stefano Zenni, musicologo, docente e direttore artistico di Torino Jazz Festival.
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