È l’Ottocento il secolo del ritorno alla ribalta per Dante Alighieri. A differenza di quello che accadde con la poesia petrarchesca, la presenza del sommo poeta nella musica e nelle varie arti non fu diffusa fino a tale epoca.
Da lì in poi l’illustre fiorentino sarà però riconosciuto come esempio di forza morale e arte sopraffina, tanto da incutere forse un certo timore reverenziale all’idea di mettere in musica i suoi testi originali.
La musica “a programma” è il campo in cui, in passato, le suggestioni dei testi danteschi hanno trovato un’eco maggiore ma la risonanza del mito di Dante è forte ancora oggi.
Lo dimostra il Concorso internazionale di composizione sinfonica Dante 700 La dolce sinfonia di paradiso, nato per celebrare il settimo centenario del Sommo Poeta, e giunto alla sua III edizione.
Compositori e compositrici dovranno creare un brano sinfonico ispirato al Canto XXXIII del Paradiso della Divina Commedia al fine di stimolare e promuovere le energie creative nell’ambito della composizione per orchestra, con la collaborazione della Camerata Strumentale di Prato e La Filharmonie - l’Orchestra Filarmonica di Firenze.
Al microfono di Barbara Tartari e Giovanni Conti la compositrice Silvia Colasanti, membro della giuria del Concorso Dante 700 e la musicologa e critica musicale Carla Moreni.
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