Mentre i negozi di dischi sono ormai una rarità per collezionisti e qualunque tipo di musica è reperibile ovunque più o meno gratuitamente, anche in ambito jazzistico alcune etichette discografiche tengono botta e continuano imperterrite a proporre produzioni e nuovi progetti e molti musicisti jazz preferiscono ancora appoggiarsi a loro piuttosto che affidarsi al “fai da te”.
Ma ha ancora senso l’esistenza nella nicchia jazzistica, di una casa discografica?
Che valore in più può portare? Come può davvero aiutare l’artista nel difficile percorso di promozione della propria carriera ora che le vendite praticamente non esistono più? E alla fine, cos’è oggi una casa discografica?
Lorenzo De Finti e Giovanni Conti ne parlano con:
Alceste Ayroldi, docente, critico musicale, saggista, autore del recentissimo volume "La legislazione dello spettacolo e il diritto d'autore delle opere musicali" (Arcana) e Ferdinando Romano, contrabbassista e compositore classificatosi al primo posto nel Top Jazz 2020 di Musica Jazz come “Miglior Nuovo Talento Italiano”: il suo disco Totem pubblicato dall’etichetta norvegese Losen Records” si è posizionato all’ottavo posto nella categoria “Miglior Disco Italiano” dello stesso anno.
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