A trent’anni dalla scomparsa avvenuta il 4 dicembre 1993, Frank Zappa rimane un musicista enigmatico, sfaccettato, poliedrico, non incasellabile in facili categorie.
Forse per questo prosegue, instancabile, la pubblicazione di libri, saggi, film e documentari che cercano di indagarne la figura da più angolazioni.
E poi perché Zappa è, forse, un compositore unico nella storia del Ventesimo secolo. Il solo a cimentarsi con enorme maestria sia nel campo del rock che in quello della musica “colta”, ricorrendo anche alle forme elettroacustiche ed elettroniche con una straordinaria creatività.
Oggi andremo a ripercorrere il suo percorso artistico, dai primi quindici anni di attività, in cui mette a soqquadro il linguaggio del rock internazionale, fino alla elaborazione del suo stile unico, provocatorio, divertente e colto.

Saranno con noi due sapienti “zappiani”, critici e scrittori: Giordano Montecchi, autore del volume “Frank Zappa. Rock come prassi compositiva” (Arcana) e Riccardo Bertoncelli, che al mondo del rock ha dedicato varie riflessioni tra cui “ Topi caldi. Frank Zappa e altri bei malanni” (Giunti editore).
Ad accoglierli, in studio, Barbara Tartari e Giovanni Conti.