Le figure di Wagner color oro dell'artista concettuale Ottmar Hörl si trovano davanti alla Festspielhaus prima dell'inizio del Festival di Bayreuth
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La musica “dell’avvenire” a Bayreuth

di Patricia Barbetti

  • Keystone
  • 28.08.2023
  • 29 min
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Attrae ogni anno un pubblico internazionale di appassionati di musica che accorre per assistere alle rappresentazioni delle opere di Richard Wagner in uno dei teatri più iconici e prestigiosi del mondo, quasi una sorta di palcoscenico-santuario. Esperienza di culto in particolare per gli appassionati delle opere del compositore tedesco, che possono qui immergersi completamente nella sua musica e nell'atmosfera speciale della città bavarese. Partito lo scorso 25 luglio, "Die Bayreuther Festspiele" termina oggi con un’ultima rappresentazione del Tannhäuser diretta da Natalie Stutzmann, celebre contralto francese da qualche anno dedita alla direzione d’orchestra. Il 25 luglio scorso il festival si era aperto con una nuova e molto attesa produzione del "Parsifal" diretto da Pablo Heras-Casado e la regia dell’americano Jay Sheib. Lo spettacolo, da vedere in realtà aumentata attraverso occhiali dal costo di mille euro, è stato accolto in modo controverso da pubblico e critica. Rischia di cadere il mito dei biglietti introvabili a Bayreuth, quando si dovevano attendere anche dieci anni per sedersi sopra le scomode poltrone di legno rimaste simili a quelle dell’Ottocento e in cui adesso trovi le Karten per i quattro titoli del Ring anche il giorno precedente? Ma soprattutto: come è cambiato il festival in questi ultimi anni, in particolare dopo la pandemia? Patricia Barbetti ne parla con i colleghi Giovanni Conti e Sabrina Faller, che il festival lo hanno in parte seguito sul posto.

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