"La mia casa è un'isola. La vita e la musica di Rosa Balistreri", di Stefania Aphel Barzini , Giunti Editore (dettaglio di copertina)
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Rosa Balistreri: voce del popolo

Alla riscoperta di una vocalità autentica

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Di: Claudio Farinone  

Un romanzo, un film, un progetto multimediale e molte canzoni. Non cessa di suscitare interesse una figura centrale nella musica popolare del Novecento come Rosa Balistreri. Una scoperta per le nuove generazioni, una leggenda per quelle che l’hanno conosciuta e apprezzata dal vivo. Definita la prima cantautrice siciliana, lanciata alla metà degli anni Sessanta da Dario Fo con il Nuovo Canzoniere Italiano, ammirata da Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta e Andrea Camilleri, Rosa Balistreri torna a far parlare di sé grazie a L’amore che ho, un film che racconta e ripercorre i drammi e le gioie di colei che Carmen Consoli – autrice delle canzoni incluse nella colonna sonora – ha accostato a Janis Joplin e Aretha Franklin. Una vita segnata da drammi, ingiustizie e povertà riscattata attraverso il canto, la determinazione e la capacità di arrivare a chiunque con un linguaggio essenziale, lei che imparò a leggere e scrivere all’età di trentadue anni. Di questa artista che si accompagnava con la chitarra e gridava le sue invettive alla maniera dei cantastorie parliamo oggi con la cantautrice Gabriella Lucia Grasso, il cui singolo A storia di Rosa anticipa un album che celebra la lotta e il coraggio delle donne, e con il musicologo Paolo Prato.

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