A pochi giorni di distanza dall’attesissima prima della Scala di Milano, che ha quest’anno messo in scena con applauditi risultati la “Forza del destino” di Verdi, parliamo oggi di una peculiare qualità e tecnica dell’emissione vocale soprattutto operistica, il famigerato vibrato. Ovverossia ciò che può infastidire o viceversa allettare molte orecchie, e che a volte ricade nelle etichette di “voce caprina” se molto stretto, o di “voce ballante” se più ampio e oscillante. Ma cos’è il vibrato, e quali le caratteristiche che deve possedere per essere piacevole all’ascolto e giudicato “corretto”? Certo che dipende dai repertori cantati, e sappiamo che fra il repertorio rinascimentale o barocco e quello ottocentesco ci sono sostanziali differenze nella gestione della voce, oltre che nella prassi esecutiva. Di vibrati e tremoli vocali con vari esempi di ascolto Patricia Barbetti parlerà con Luisa Castellani, mezzosoprano, performer e docente di canto al Conservatorio della Svizzera Italiana e con i colleghi Davide Fersini e Paolo Borgonovo, che da settembre conducono “Il Ridotto dell’Opera” su Rete Due, nonché rispettivamente tenore e baritono.
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