“Dodici anni bastano” è un’affermazione dello stesso esponente di spicco del Partito socialista ticinese fatta alla RSI, lo scorso mese di agosto. A dire il vero già quattro anni orsono sul suo sito scriveva: “Per l’ultimo quadriennio resterò alla direzione del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. C’è ancora molto che desidero fare in questi ambiti e mi impegno a continuare a lavorare intensamente, come ho sempre fatto.
A due mesi dalla sua partenza, nello spazio Modem incontro, discuteremo con lui delle imminenti elezioni cantonali, sul perché abbia scelto alla fine di non ricandidarsi, sul tenore della campagna elettorale, su come vada intesa l’alleanza rosso-verde…Rifletteremo anche sulla legislatura che sta per concludersi, difficile, per tutte le ragioni che conosciamo (pandemia, guerra ecc.) ma che, per Manuele Bertoli, ha anche significato dover lottare con unghie e denti per far passare i suoi dossier, superamento dei livelli, in primis, e ancora non sappiamo come andrà.
Per Manuele Bertoli la passione per la politica è nata sin da giovane divenendo municipale a Balerna e membro del Gran Consiglio dal 1998 al 2011. Per sette anni ha presieduto il Partito Socialista ticinese prima di dirigere il DECS, il Dipartimento dell’educazione, cultura e sport, a partire dal 2011.
Con lui parleremo della sua esperienza in governo – l’essere un ministro di minoranza, relazioni con il Parlamento, con il Paese ecc. – ma anche degli scandali emersi negli ultimi mesi senza tralasciare alcune considerazioni più personali sul suo futuro, sia personale che politico.
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay.
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