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“Netanyahu e Gallant vanno arrestati”

Il Primo ministro israeliano definisce la decisione della Corte penale internazionale “antisemita”

  • Keystone
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A qualche mese dalla richiesta del procuratore capo della Corte penale internazionale, i giudici della Camera preliminare hanno spiccato un mandato d’arresto nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. L’accusa è di crimini di guerra e contro l’umanità nell’ambito del conflitto a Gaza. Un mandato d’arresto è stato emesso anche per il capo militare di Hamas Muhammad Deif, che Israele afferma di aver ucciso, ma di cui Hamas non ha mai riconosciuto la morte.
Tutti diventano ora sospetti ricercati a livello internazionale.
Benjamin Netanyahu e diversi politici israeliani hanno già parlato di una decisione antisemita. Hamas plaude.
Ma quale portata bisogna attribuire a questa decisione? E quali le sue possibili conseguenze nelle dinamiche della guerra in Medio Oriente? Ne discutiamo con:

Marco Sassoli, professore emerito di diritto internazionale, Università Ginevra
Triestino Mariniello, professore di diritto internazionale all’Università John Moores di Liverpool; rappresentante legale delle vittime di Gaza di fronte alla Corte penale internazionale
Rossella Tercatin, giornalista, Gerusalemme

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