Dopo Zugo, che si è lanciato nell’avventura da qualche mese, ora anche in Ticino c’è movimento sul fronte Bitcoin. Una mozione in Gran Consiglio chiede al governo di introdurre la possibilità di pagare le fatture emesse dal Dipartimento delle Istituzioni con la moneta elettronica. Il tutto avrebbe la forma di un progetto pilota il cui esito e la cui bontà andrebbero valutati un anno più tardi. Intanto anche realtà locali si stanno muovendo. Dal prossimo gennaio il comune di Chiasso accetterà pagamenti in bitcoin per tasse e servizi comunali fino ad un controvalore di 250 franchi. E proprio a Chiasso siamo andati per tastare il polso alla popolazione, alle autorità politiche e alle società attive nel settore. Il risultato ve lo presenteremo in un reportage.
La Svizzera insomma si sta profilando come piattaforma ideale per lo sviluppo di questa nuova tecnologia di pagamenti. I paletti regolatori, per gli attori del campo, sono chiari, ciò che non si può dire per altri paesi. Ma quali i reali vantaggi di una simile evoluzione per la piazza finanziaria e quali i rischi per la stessa e per i consumatori? Ne parliamo a Modem con:
Paolo Pamini, economista e primo firmatario della mozione in Gran Consiglio;
Sergio Rossi, professore di macroeconomia e di economia monetaria all’Università di Friburgo.
Replica su Rete Due alle 19.30
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