Non supera il mezzo centimetro di lunghezza ma sta mettendo in allarme chi si occupa di laghi nel nostro Paese, a tal punto che diversi Cantoni hanno già predisposto un piano d’azione ad hoc. Un’emergenza che ha un nome: cozza quagga. Una specie aliena invasiva sempre più presente nei laghi svizzeri, come rilevato da uno studio dell’Istituto federale per la ricerca delle acque. Una presenza che non solo mette a rischio la biodiversità dei bacini in cui riesce a insediarsi ma che si attacca anche a barche e strutture, per esempio le tubature di un acquedotto a lago.
Originaria del mar Caspio e del mar Nero, la cozza quagga si sposta soprattutto aggrappandosi allo scafo di navi e barche, e ha una caratteristica da non sottovalutare: è estremamente resiliente. Una volta insediatasi su un fondale o lungo un’infrastruttura, è molto difficile riuscire a liberarsene.
Cosa succede dunque nei nostri laghi? Come difendersi da questo piccolo mitile? E come riuscire a collaborare con le autorità dei Paesi che ci circondano, visto che le sponde di parecchi nostri laghi non sono solo svizzere? Senza dimenticare che la cozza quagga per alimentarsi rischia anche di entrare in competizione con alcuni tipi di pesci.
Un tema di cui parliamo con:
Camilla Capelli, ricercatrice senior e responsabile del settore ecologia acquatica SUPSI
Mauro Veronesi, capo Ufficio Protezione acque e approvvigionamento idrico del canton Ticino
Urs Lüchinger, presidente della Federazione ticinese dei pescatori
Michele Broggini, vicedirettore Aziende industriali di Lugano
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703681