Ennesimo durissimo scontro nella maggioranza di governo in Italia. Il Consiglio dei Ministri di martedì 23 aprile, prolungatosi fino a notte fonda, è l’emblema della situazione difficile e caotica italiana che non trova via d’uscita. Ma nessuno, prima delle elezioni europee del 26 maggio, intende parlare di crisi di governo e di ritorno alle urne. Tra la Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio è ormai guerra aperta, costellata da una continua sequela di attacchi personali e accuse reciproche sulle responsabilità dell’evidente, anche se mai ammessa, inazione politica.
L’ultimo scontro è sul decreto Salva Roma (voluto da Di Maio per alleggerire il debito-monstre di 12 miliardi di euro della sindaca pentastellata Virginia Raggi). Scontro, però, finito in parità. Entrambi, Salvini e Di Maio esultano: Decreto approvato a metà! “Uno spettacolo indecente: in Italia non c’è più un governo!” ha sentenziato amaramente il segretario del maggior partito dell’opposizione, Nicola Zingaretti.
Intanto lo spread torna ad impennarsi risalendo di 20 punti in dieci giorni, con le impietose cifre sullo stato dell’economia e del lavoro pubblicate in questi giorni. I dati Eurostat indicano che nel 2018 il debito ha raggiunto un altro record storico: salito al 132,2% rappresenta un quarto del debito complessivo di tutta la zona Euro. E se in Europa la percentuale dei lavoratori a rischio di povertà è del 9,4 per cento, in Italia arriva al 12,3.
Tra gli altri numerosi nodi irrisolti (come il reddito di cittadinanza, la TAV in Valle d'Aosta, la TAP e l'ILVA in Puglia, i migranti bloccati in mare, il fronte aperto con la Francia sulla Libia, ecc, ecc.) che mantengono altissima la tensione e l'inazione del Governo, ora emerge anche la questione (im)morale: la presunta collusione mafiosa del sottosegretario leghista Armando. Da tempo di Maio ne chiede la testa, ma Salvini risponde picche: “Siri non si tocca”. E per dimostrare che la mafia va combattuta, il 25 aprile, festa della Liberazione, Matteo Salvini sarà a Caltagirone.
Per un’analisi della difficile situazione italiana, Modem ne discute con:
Piergiorgio Corbetta, direttore di ricerca all'Istituto Cattaneo di Bologna
Stefano Folli, giornalista e editorialista del quotidiano “la Repubblica”
Giovanni Orsina, storico, saggista, direttore School of government della Luis
Claudio Bustaffa, corrispondente della Radiotelevisione svizzera a Roma
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703681