Da inizio anno due delle polemiche che hanno scaldato maggiormente gli animi in ambito sanitario sono il salario di alcuni medici e il sistema di fatturazione delle prestazioni mediche ambulatoriali effettuate in studi medici e ospedali - il Tarmed - che non viene aggiornato da oltre dieci anni. Un campionario di circa 4’500 posizioni tariffali gestite attraverso circa 10'000 regole di fatturazione per un importo lordo che nel 2015 ha toccato gli 11 miliardi di franchi. Ora questo sistema è stato rimesso in discussione dal Consiglio federale che ha proceduto ad una revisione. Quest’ultima prevede una riduzione delle tariffe mediche ambulatoriali di 470 milioni di franchi; un risparmio che dovrebbe avere anche un effetto sui premi. Misure che hanno però suscitato reazioni contrastanti tra i medici, che inoltre si ritrovano nel centro di un altro ciclone: l’ammontare dei loro stipendi. Secondo quanto rivelato dai colleghi di SRF, infatti, alcuni chirurghi e primari guadagnerebbero oltre un milione all’anno. Stipendi pagati grazie alle tasche dei cittadini, perché derivano dalla LaMal.
Ne parliamo a Modem con:
Heinz Brand, presidente di Santésuisse;
Marina Carobbio, consigliera nazionale PS e membro della Commissione della sicurezza sociale e della sanità;
Paolo Gaffurini, vicepresidente dell’Ordine dei medici del Canton Ticino, viceprimario all’Ospedale regionale di Lugano e specialista in chirurgia ortopedica e traumatologia;
Giorgio Pellanda, direttore dell’Ente ospedaliero cantonale (TI), membro del comitato di H+ (Associazione nazionale degli ospedali e delle cliniche).
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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