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Come risparmiare sul lusso

Sottotitolo: Le pratiche di evasione fiscale della francese Kering (Gucci) toccano il Ticino

  • 20.03.2018
  • 35 min
  • Keystone
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600 posti di lavoro, un importante apporto per le casse del Canton Ticino ma dubbi sulle sue pratiche in ambito fiscale. È la Luxury Goods International (LGI), una società che gestisce la logistica per 8 marchi internazionali, fra le quali anche Gucci, nelle mani del gigante francese Kering. È attiva in Ticino e ha inaugurato un grande centro logistico già nel 2003. Un’inchiesta in corso per evasione fiscale in Italia riporta ora in superficie il nodo: la procura di Milano accusa Gucci di avere risparmiato imposte per un miliardo e 300 milioni di euro ma per alcuni osservatori si tratta solo della punta dell’iceberg, che comprenderebbe anche la casa madre, la Kering appunto.

In parole povere una buona parte degli utili mondiali di Gucci figurerebbe a bilancio della LGI, a condizioni fiscali particolarmente vantaggiose. Una pratica ammessa dalle regole internazionali a patto che la società in questione sia davvero diretta dalla Svizzera. Ebbene, per quanto rivelato da alcune inchieste giornalistiche, questo non corrisponderebbe alla realtà: alcuni manager di Gucci, benché muniti di auto e cellulari svizzeri, risulterebbero professionalmente attivi in Italia. E in tal caso, secondo l’accordo di doppia imposizione fra Svizzera ed Italia, l’azienda dovrebbe pagare le imposte in Italia e non in Svizzera.

Quali dunque le conseguenze del caso? Il Canton Ticino e le sue casse potrebbero subirne dei danni? Ne discutiamo a Modem con
Vittorio Malagutti, giornalista del Consorzio investigativo europeo
Anna Bernasconi, giornalista di Falò
Samuele Vorpe, direttore del Centro di competenze tributarie della SUPSI
Alex Farinelli, capogruppo PLRT
Ivo Durisch, capogruppo PS

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