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Consigliere federale cercasi

Il Centro sembra faticare a trovare un sostituto a Viola Amherd

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Dopo le dimissioni a sorpresa di Viola Amherd si è finora assistito ad una serie di “No, grazie” da parte di chi - per ruolo e percorso politico - poteva avere le carte in regola per lanciarsi nella corsa verso il Consiglio Federale.

La lista di chi ha preferito rinunciare in casa del Centro è lunga, a cominciare dal presidente uscente Gerhard Pfister. Le sezioni cantonali di questo partito hanno ora tempo fino al 3 di febbraio per inoltrare delle candidature, ma al momento nessuno si è spinto a fare apertamente il proprio nome. Una situazione inedita a tal punto che tra gli osservatori c’è chi sottolinea di non aver mai visto nulla del genere.

Cosa succede in casa del Centro ma anche come mai il ruolo di Consigliere federale non sembra interessare più di quel tanto chi opera politicamente a livello federale? O forse la domanda principale da porsi è un’altra: a scoraggiare è il fatto che il futuro ministro o la futura ministra dovrà quasi certamente dirigere il Dipartimento della difesa? Un dipartimento spesso visto come una sorta di forzato ripiego e che di questi tempi è alle prese con diversi cantieri aperti, problemi da risolvere che portano in dote anche con un corollario di polemiche tutte da affrontare.

Ne discutiamo con:

Filippo Lombardi, dal 1999 e per 20 anni Consigliere agli Stati del Centro

Priscilla Imboden, corrispondente a Palazzo federale per il sito Republik.ch

Sean Müller, docente all’Istituto di scienze politiche di Losanna

E vi proponiamo un’intervista registrata a Martin Candinas, consigliere nazionale del Centro, tra chi ha rinunciato a candidarsi al posto di Viola Amherd

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