Al via la raccolta di firme contro la riforma del 2° pilastro
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Democrazia diretta e il guaio delle firme

Vietare la raccolta firme dietro pagamento?

  • archivio keystone
  • 4.9.2024
  • 31 min
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Iniziative popolari e referendum sono i due polmoni con cui respira la democrazia diretta svizzera, due strumenti di cui il nostro Paese va particolarmente orgoglioso, e questo non soltanto nei discorsi del primo di agosto. Ora, stando a un’inchiesta del Tages Anzeiger, si viene a sapere che ci sono delle crepe alla base di questi due meccanismi istituzionali. Questo perché è emerso il sospetto che le firme necessarie per la consegna di una dozzina di iniziative popolari siano state falsificate, inserite negli appositi formulari con una serie di trucchi. Su questi casi il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto diverse inchieste per chiarire la portata di queste falsificazioni. Anche la politica è chiamata in causa, in particolare per affrontare il tema delle firme a pagamento. Una retribuzione di cui il Parlamento ha discusso anche in passato, ritenendola lecita. Ora però torna a farsi sentire la voce di chi mira a vietare queste pratiche. In gioco c’è il perno centrale della nostra democrazia, né più, né meno. Ne discuteremo con:

Greta Gysin, consigliera nazionale dei Verdi e presidente della Commissione delle Istituzioni politiche
Simone Gianini, consigliere nazionale del PLR
Nenad Stojanovic, politologo e Professore all’Università di Ginevra

E con un’intervista a Matteo Caratti, responsabile del servizio “Movimento della popolazione”, servizio che per la città di Bellinzona si occupa di controllare le firme di iniziative e referendum.

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