Lo scorso dicembre, la destituzione dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti. A inizio gennaio, le dimissioni per motivi di salute del presidente del tribunale penale cantonale Mauro Ermani. Al tribunale penale restano ora due giudici operativi su cinque: una situazione d’urgenza che si spera di affrontare evitando in particolare ritardi nei processi nei confronti di imputati che attualmente si trovano in carcere.
Le misure provvisorie sono allo studio e prevedono la delegazione di compiti a cancellieri e giudici supplenti oltre che la nomina di uno o due giudici straordinari.
Ma che cosa aggiunge questo ultimo episodio a ciò che già è stato detto sullo stato di salute della giustizia ticinese dopo i litigi al suo interno che da mesi fanno discutere paese, politica e stampa? E che cosa dire delle proposte di riforma della giustizia inoltrate dal Parlamento e alle quali il Consiglio di Stato ha risposto a fine dicembre?
Ne discutiamo con 3 membri della commissione giustizia e diritti del Gran Consiglio ticinese:
Fiorenzo Dadò, Il Centro, presidente della commissione
Cristina Maderni, vicepresidente PLR TI
Ivo Durisch, PS
E con:
Frida Andreotti, direttrice della Divisione della giustizia presso il Dipartimento delle istituzioni
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