La direttrice Alessandra Zumthor
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Fine improvvisa per il GdP

Chiude dopo 92 anni il quotidiano della curia ticinese

  • © Keystone / Ti-Press / Gabriele Putzu
  • 18.05.2018
  • 37 min
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Oggi la notizia a sorpresa, venerdì 18 maggio 2018 dalle rotative esce l’ultimo numero. Lo storico quotidiano della Curia ha depositato i bilanci in Pretura e cessa la sua attività

Un fulmine a ciel sereno, anche se alcuni addetti ai lavori interpellati si sono detti poco sorpresi, della chiusura dello storico quotidiano il Giornale del Popolo, nato nel 1926. Ciò che ha colto di sorpresa molti, è stata la tempistica con cui la Diocesi di Lugano, l’editore del foglio ticinese ne ha decretato la fine. Venerdì verrà infatti stampata l’ultima edizione e già a partire da sabato l’attività verrà interrotta.

La crisi pubblicitaria, con il contemporaneo fallimento della società Publicitas, viene addotta come motivazione principale che ha imposto la chiusura. Solo qualche mese fa – a fine 2017 – il Giornale del Popolo si era separato definitivamente dalla Fondazione Corriere del Ticino, con cui condivideva proprio la raccolta pubblicitaria, provando a intraprendere un cammino solitario. Fino ad oggi.

Quali le ripercussioni sul mondo mediatico ticinese, sempre più confrontato a difficoltà proprio di ordine pubblicitario? E quali le conseguenze e le prospettive per gli attuali collaboratori? La Curia avrà ancora una voce nel dibattito quotidiano a Sud delle Alpi? A queste e a molte altre domande cercheremo di dare risposta con:

  • Alessandra Zumthor, direttrice del Giornale del Popolo;

  • Giò Rezzonico, editore e giornalista;

  • Enrico Morresi, già presidente del Consiglio svizzero della Stampa.

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