Nel fine settimana appena trascorso The Guardian e New York Times hanno pubblicato una serie di articoli che dimostrano l’uso scorretto di un’enorme quantità di dati prelevati da Facebook da parte di un’azienda londinese di consulenza e per il marketing online che si chiama Cambridge Analytica. La vicenda non è interessante solo perché dimostra – ancora una volta – quanto Facebook fatichi a tenere sotto controllo il modo in cui sono usati i suoi dati, ma anche perché Cambridge Analytica ha avuto importanti rapporti con Steve Bannon, uno dei più stretti collaboratori di Donald Trump durante la campagna elettorale statunitense del 2016. La storia ha molte ramificazioni e ci sono aspetti da chiarire, compreso l’effettivo ruolo di Cambridge Analytica nel referendum sulla Brexit. Ma cosa c’è di nuovo in questa vicenda? Le tecniche utilizzate da Cambridge Analytica rappresentano davvero un salto di qualità nel tentativo di manipolare le coscienze degli elettori? Come influenza questo “political profiling on demand” il dibattito politico elettorale nel terzo millennio? E’ necessario proteggersi e come da questa ennesima violazione della privacy? Quali conseguenze avrà questa vicenda su Facebook, che ha perso in poche ore miliardi di dollari in seguito al crollo del suo titolo in borsa? Ne discutiamo a Modem con Bruno Giussani direttore europeo di TED, piattaforma di dialogo sui temi dell'innovazione, Giovanni Boccia Artieri, Professore di sociologia dei media digitali all'Università Carlo Bo di Urbino e con Patrizia Catellani, Professoressa di Psicologia Politica e Psicologia Sociale all’Università Cattolica di Milano.
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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