I sacrifici sono stati molti. La cura di cavallo c’è stata. Ma alla fine la Grecia torna alla normalità, almeno dal punto di vista dell’autonomia finanziaria. Atene ha varato il suo primo preventivo dopo l’austerità imposta dagli organismi internazionali. La cosiddetta “Troika”, ovvero Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea.
La Grecia risorge, dopo che era stata data per morta? Certo sembrano alle spalle i tempi in cui il default del paese sembrava inevitabile e in cui si temeva una reazione a catena che avrebbe potuto trascinare con sé la moneta unica europea, l’euro. Atene torna a camminare con le sue gambe anche se il debito pubblico resta importante, una zavorra che continua a pesare sul paese. E allora: davvero è tutto alle spalle? Come stanno oggi i cittadini greci? E se davvero si può parlare di “rinascita”, a che prezzo è stato raggiunto questo risultato? E ancora: come si guarda alla Grecia oggi da Bruxelles? Visto che il tema di fondo resta quello del debito pubblico e delle regole di risparmio imposte da entità sovranazionali, a fine dibattito accenneremo anche alla situazione italiana.
Ne parliamo con:
Giorgio Arfaras, economista, direttore di “Lettera Economica” del Centro Einaudi;
Anna Triandafyllidou, cittadina greca, professoressa di sociologa all'Istituto universitario europeo di Firenze;
Argiris Panagopoulos, giornalista, membro di Syriza, portavoce di Tsipras in Italia;
Beda Romano, giornalista economico, corrispondente del Sole 24Ore a Bruxelles.
Intervista registrata a:
Kostantinos Karvunaridis, avvocato ad Atene.
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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