Il conflitto in Ucraina non si combatte infatti solo sul terreno, ma anche virtualmente.
Prima di tutto attraverso l’informazione – da far arrivare ai Russi, perché vedano quanto sta accadendo in Ucraina – e disinformazione, con il bavaglio che il governo russo ha imposto ai media sul territorio nazionale, che non possono nemmeno usare il termine “guerra“.
Poi, attraverso i cyber-attacchi. Per bloccare infrastrutture strategiche, ma anche per manipolare l’opinione pubblica. E' una guerra nella guerra.
A Modem ne parliamo con:
Cristiano Tinazzi, giornalista freelance, attualmente a Dnipro
Jean Paul Rouiller ex analista del Servizio delle attività informative della Confederazione (i servizi segreti svizzeri), gestisce le analisi sul terrorismo al Centro per la sicurezza di Ginevra
Giovanni Savino, storico, professore all’Accademia presidenziale russa di Mosca
Alberto Pelliccione, esperto di sicurezza informatica e hacker
Intervista registrata a Boris Mutina analista in sicurezza informatica, opera nell’Europa dell’Est per una società che ha tra i suoi obiettivi principali l’analisi della diffusione della disinformazione e il suo impatto nella regione.
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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