Giovedì l’inaugurazione del parco eolico del San Gottardo, il più alto d’Europa, il primo e probabilmente per molto tempo ancora l’unico in Ticino, tappa sofferta (ha richiesto quasi 20 per vedere la luce) ma al tempo stesso dal forte significato simbolico nel cammino che dovrebbe condurre il Ticino e la Svizzera verso una produzione e un consumo di energia 100% rinnovabile nel 2050. Il parco del San Gottardo soddisferà i bisogni in energia di 4000 economia domestiche, vale a dire su per giù di Leventina e valle di Blenio messe insieme. Ma il contributo dell’eolico, nel mix energetico ticinese e svizzero del futuro, resterà forse ridotto. Perché da noi, contrariamente a quanto sta succedendo altrove in Europa, anche in paesi simili al nostro come l’Austria, queste gigantesche “turbine a vento” non riscuotono successo e si scontrano con numerose opposizioni. Quale allora il significato del parco del San Gottardo? Perché in Svizzera l’eolico sembra avere poche prospettive? E più in generale quale sfide pone, per un cantone come il Ticino, la transizione energetica in corso? Ne discutiamo con:
Roberto Pronini, direttore AET e presidente del CdA del Parco eolico del San Gottardo
Jean-Luc Zanasco, responsabile dello sviluppo eolico presso i Servizi industriali di Ginevra
Tiziano Fontana, presidente della Società ticinese per l’arte e la natura
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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